martedì 30 aprile 2019

Coriolis: Morningstar - Sessione 1

Con il gruppo storico del mercoledì abbiamo cominciato a giocare a Coriolis: The Third Horizon, un gioco della Fria Ligan (pagina ufficiale QUI).
In parole povere è un gioco Space Opera con una fortissima influenza mediorientale, una specie di Mille e Una Notte, ma nello spazio. Ci sono varie fazioni in contrasto tra di loro, chiaramente, ognuna coi suoi scopi e credenze. E poi c'è l'Oscurità Tra Le Stelle, una malvagità spaziale che non è mai ben definita, ma è tangibile. La stazione spaziale di Coriolis è uno degli HUB più grandi del Terzo Orizzonte, nonchè il più grande Meltin' Pot del setting.

Il gioco assume che i pg siano persone che già si conoscono e possiedono un'astronave che non è interamente loro: infatti una parte del gioco è trovare lavori per pagare le rate dell'astronave, pena gli spezzagambine del creditore.

Diciamo che da una parte pende forte verso la Space Opera, con viaggi nello spazio, nemici temibili e battaglie spaziali, dall'altra prende Firefly e ti chiede di giocarlo fortissimo.

Facciamo un briefing e decidiamo che i nostri personaggi saranno dei contrabbandieri spaziali, al limite tra il legale e l'illegale. La nostra nave, la Morningstar, è una buona nave, con una IA pazzerella, poche munizioni e un compartimento segreto per le merci poco legali.

L'equipaggio, ovvero i personaggi, è così composto:

Tariq Astir, un mercenario, nonchè addetto alle postazioni da guerra della nave.
* Zaafir Khalid, ex informatore della Asturban, polizia segreta di una delle fazioni, adesso capitano della Morningstar. Zaafir e Tariq si conoscono da tempo, in quanto hanno lavorato insieme per gli Asturban.
* Khoury, tecnico della nave, archeologa, sapiente tuttofare.
* Yarah Njaimi, pilota della nave. E' una fuggitiva ed ha poteri mentali, cosa non ben vista nel mondo di Coriolis.

Cominciamo la sessione con il nostro patrono, Lea Marhoun, che ci comunica che ha dei lavori per noi.
Attracchiamo a Coriolis, facciamo una passeggiata per la stazione finchè non arriviamo nella zona preposta alla compravendita di arti e oggetti da collezione: Lea, infatti, è una mercante d'arte, artefatti delle razze precursori, occasionalmente armi.
Arrivati nel suo atelier, Lea ci accoglie calorosamente e ci da un pò di opzioni.
La prima è un trasporto di marmo luminescente. Relativamente semplice, ben pagato, richiesta discrezione e un viaggio piuttosto breve ma potenzialmente costoso.
La seconda, invece, è un trasporto di Elio3 da Kua (pianeta natale di Tariq e Khalid, nonchè uno dei pianeti principali del Terzo Orizzonte) ad una stazione orbitante su Xene, un gigante gassoso nello stesso sistema. Pagato relativamente poco, ma Lea si propone di pagarci la prossima rata della nave, togliendoci l'impiccio di doverci relazionare con la nostra nemesi, Altair Kostantinides. La cosa un pò ci puzza, visto che non sappiamo di nessuna stazione spaziale in orbita sul pianeta, ma vabbè, se volevamo cose tranquille si giocava ad altro.

Scegliamo questo secondo lavoro e partiamo immantinente per Kua, che, tra le altre cose, è il pianeta sopra cui orbita Coriolis.
Entrati nell'orbita, attracchiamo su una piattaforma del Monolito, una struttura aliena preesistente che è stata colonizzata dall'elite dei primi coloni spaziali.
Ci accoglie un tenente della Zenithian Aviation Academy (la più prestigiosa scuola di aviazione del Terzo Orizzonte), che controlla meticolosamente la nave e la bolla di accompagnamento per poi farci caricare tre container pressurizzati pieni di Elio3.
Ripartiamo, interrogandoci sul perchè un ufficiale di una accademia militare facesse funzione di fattorino glorificato.
Un rapido controllo sui container da parte di Khoury ci fa scoprire delle tag attaccate sugli stessi. I tag non sembrano trasmettere niente, ma se letti da un qualche scanner danno un numero seriale.
Per non avere problemi di rintracciamento, decidiamo di tenerli e di fare il giro largo, mescolandoci tra le navi in attesa di attraccare a Coriolis, per poi partire verso Xene.
Il viaggio scorre tranquillo, arriviamo a Xene e la IA ci mette sulla scia dell'orbita della stazione. mentre seguiamo la scia per arrivare alla stessa, ZAN! un flare gassoso ci investe pieno pieno e, contemporaneamente la nostra Yarah ha una terribile allucinazione di un essere alto, alieno e grigiastro che sembra scrutarla.

La Morningstar si spegne (EVVIVA!) e noi ci troviamo senza gravità, senza supporto vitale e nel mezzo dell'atmosfera del gigante.
Khoury corre a rimettere in funzione il generatore, mentre gli Khalid e Tariq portano Yarah in infermeria.
Il generatore riparte, non senza problemi, e ci accorgiamo che dalla cappella degli Idoli (le "divinità" del gioco) proviene un bagliore troppo forte per essere delle luci di bordo. E infatti l'icona del Giudice brilla allegramente. Inoltre, la cara IA non sembra essere in controllo delle varie funzioni della nave, ripetendo ad libitum "E' necessario liberarsi dai propri fardelli e presentarsi col cuore leggero al giudizio", frase tratta dai testi sacri delle Icone.

Felicissimi di queste nuove complicazioni, meditiamo un pò su quello che sta accadendo, consci che se non riusciamo a far ripartire la IA saremo destinati a diventare una scatoletta di tonno nello spazio, vista la pressione sullo scafo.
Khalid decide quindi di dichiarare al Giudice di fare ammenda dei suoi passati da agente dell'Asturban, cercando di rettificare, qualora ce ne fosse l'occasione, i suoi passati crimini.
La luce diventa accecante e tutti noi ci troviamo come in uno spazio vuoto, con una figura-silhouette di uomo-con-spada-che-esce-da-corpo-disteso che sembra osservarci.
Poi tutto sparisce, la luce, la figura, il brillio dell'Icona. IA torna a chiaccherare normalmente, al chè prendiamo la palla al balzo e ci gettiamo al di fuori dell'atmosfera di Xene.

Provati dall'esperienza, ci dirigiamo comunque verso la stazione, sperando che questa volta vada tutto liscio.
Per fortuna, arriviamo li senza ulteriori intoppi.
La stazione sembra ancora in costruzione, anche se le difese ci sono e sono belle solide. Ci fanno attraccare e il Maggiore Jabar Ibn Dhakir Din Eusidia (anche lui della ZAA) ci accoglie, fa scaricare i container e ci concede la gentilezza di farci riparare la nave. Veniamo pagati e ce ne torniamo a Coriolis. Chiaramente il Maggiore ci fa capire che o si sta zitti... o si sta zitti. A nessuno piace che la propria stazione orbitale in costruzione segreta-e-probabilmente-poco-legale venga scoperta.

LA sessione termina con il gruppo che si divide: Khalid e Yarah vanno alla sede principale del culto delle Icone, per racimolare conoscenza su quello che è successo sulla nave, mentra Tariq e Khoury si dirigono da Lea per racimolare altri lavori.

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