venerdì 6 settembre 2019

Coriolis: Morningstar - Sessione 10+11 - Vivo o morto, tu verrai con me!

Oilà di nuovo, le vacanze sono finite ed io mi sono reso conto che sono indietro di una sessione...Colpa mia, ero convintissimo di aver pubblicato il sunto delle ultime partite (compresa quella di Legend of the Elements) e invece no.
Vabbe, comunque, i protagonisti sono i soliti quattro disgraziati:

* Tariq Astir: il Soldato;
* Zaafir Khalid: l'Operativo;
 * Khoury: la Scienziato;
Yarah Njaimi: la Fuggitiva.

ed eravamo rimasti su Coriolis, con le bande di Ken Shiro a giro per la stazione, i mistici o presunti tali che spariscono senza lasciare traccia ed una vecchia conoscenza che credevamo morta che invece pare essere viva.

Ci dirigiamo al complesso residenziale dove si suppone che Ashkan sia stato prelevato forzosamente. Il complesso in se è un agglomerato di piccoli appartamenti in affitto, con gente varia ed eventuale che va e viene. Con un pò di gabole e corruzione riusciamo ad entrare nell'appartamento che si rivela pulito ed in ordine. Troviamo un opuscolo del "Samaritan Sanatorium", una specie di organizzazione che promette di riuscire a cancellare la "piaga del mistico". Ci guardiamo con la faccia da "ce stai a perculà?" e decidiamo di uscire, visto che Yarah, con i suoi poteri da mistico, ha intuito che a breve saremo in pericolo brutto brutto brutto.

Mentre siamo a giro, un'altra vecchia conoscenza, Ghanem Rahab (vedi qui) ci contatta per dirci che avrebbe un lavorino bellino bellino e pagato profumatamente. Ci accenna di cosa si tratta, ovvero di un recupero di una cassa da una nave della Legione in panne. Complicazioni: il contenuto della cassa non è proprio legale, la nave della Legione ha comunque chiamato dei soccorsi in seguito ad una sparatoria con l'equivalente della Guardia di Finanza e il sistema dove la nave è spiaggiata, Nagar, è in uno spazio perlopiù inesplorato e battuto da violente tempeste ioniche. Ah, e bisogna far veloci, sennò non ci pagano.

Gli chiediamo un pomeriggio per pensarci e ci dirigiamo da Leah per vedere se ha degli incarichi per noi.

Effettivamente, ce ne propone due, uno piuttosto insulso (un trasporto di sete pregiate in un sistema vicino) e pagato poco, l'altro un pò più interessante (un lavoro di prospezione su un asteroide abandonato) e con possibilità di agganci interessanti; il mandate, infatti è l'ammiraglio della stazione spaziale segreta che abbiamo incontrato nella prima sessione. Il pagamento, però, è davvero misero e noi abbiamo bisogno di soldi per evitare gli scagnozzi di Constantinides, quindi a malincuore salutiamo la nostra mecenate e chiamiamo il viscidone.

Ci incontriamo in una fumeria in una zona non centralissima di un quartiere di Coriolis. Viscid..ehrm, Ghanem ci conferma le notizie, ci spara un pagamento enorme con un sacco di benefit e ci liscia per benino. Accettiamo (l'ho già detto che siamo poveri?) e ci consegna il codice della cassa, con la raccomandazione di non aprirla mai.

Mentre siamo li a fare gli ultimi convenevoli, un gruppo di cinque uomini con i vestiti della Guardia di Coriolis entra nel locale e apre il fuoco!
Khoury si accorge della cosa e si mette in salvo, gli altri tre cercano riparo ma si prendono un pò di colpi volanti e Ghanem si prende una bella raffica nel petto e finisce a terra, morente.

Subito Khalid e Tariq passano alla controffensiva, ma non va benissimo: Tariq finisce a terra privo di sensi e il gruppo si costringe ad una ritirata strategica.

Khoury rattoppa  Ghanem e Tariq e ci dirigiamo verso la Morningstar, con un sacco di nuovi epiteti verso le icone in punta di labbra.

Arrivati sulla nave, facciamo sistemare meglio Ghanem, rendendolo cosciente e fuori pericolo.
Facendoci due chiacchere, appuriamo che l'esecuzione non era ai nostri danni ma ai suoi, e che, se siamo giunti a questo punto, la situazione su Coriolis è pronta a degenerare in una guerra intestina tra bande e mafie varie. 

Il viscidone bucherellato si fa quindi venire a prendere da un trasporto privato (una cassa caricata su un muletto. Davvero, non scherzo.) e noi decidiamo di partire per Nagar, che l'ora è tarda.

Saltiamo in qua e in là per i portali verso il sistema di Nagar, dove arriviamo in una settimana circa, tra jump e criostasi.
La stazione del portale del sistema è una roba automatizzata, che ti saluta, ti manda le previsioni meteo e arrivederci, a riprova che a Nagar non c'è niente di buono. 

Vabbè, animo in pace, ci triangoliamo le prossime tempeste ioniche (delle robe orribili, che prima friggono l'elettronica e poi la nave, lasciando ben poco) e la posizione della Cataphract, la nave della Legione. Buone notizie: la troviamo! Cattive notizie: in loco arriverà una tempesta ionica entro otto ore dal nostro arrivo.

Arriviamo alla Cataphract (Caty, d'ora in poi)ed è messa male: varie paratie sono saltate, non sembra avere energia e, quando proviamo a comunicarci, ci ritornano solo le notifiche di consegna dei messaggi. Non un buon inizio...

Decidiamo di attraccare e di scendere in due sulla nave per prendere il maledetto pacco e filarcela velocissimamente ma, durante la manovra di avvicinamento, uno dei razzetti della nave sbarella e costringe Yarah a manovre di fortuna per evitare di schiantarci contro la Caty, anche se graffiamo la carrozzeria e ammacchiamo un pò la Morningstar.

Mentre Tariq e Khalid si preparano per entrare nella nave, Yarah e Khoury fanno partire un pò di diagnostiche: la Morningstar è piena di piccoli cortocircuiti a cascata in tutti i sistemi, Lilith non risponde più bene ai comandi e il nucleo della nave si sta spengendo. 
E tutto questo, probabilmente, è causato dal pacco che dobbiamo recuperare. Evvai.

Nel frattempo i due maschietti entrano nella nave, dove effettivamente c'è atmosfera e gravità, ma tutti i sistemi elettrici sembrano offline.
Sulla nave, intanto, le due ragazze decidono di seguire il resto del gruppo per cercare qualcosa sulla Caty che possa aiutarci a far ripartire la Morningstar che, nel frattempo, ha raggiunto una soglia troppo bassa di potenza, talmente bassa da non poterci far staccare dall'enorme nave della Legione.

Girovagando sulla nave, riusciamo a trovare l'area cargo, che, ovviamente, è enorme ed al buio. Ci aggiriamo tra le casse e i container, che, per nostra fortuna, sono in ordine numerico, quindi trovare la nostra sarà un gioco da ragazzi!

Mentre siamo nel buio del magazzino, con le sole luci della tuta e dei fucili ad illuminarci la via, Khoury si rende conto che dietro a delle casse c'è una figura nell'ombra con gli occhi rossi e quello che sembra un fucile. Khoury fa a malapena in tempo a gettarsi dietro una cassa per entrare in copertura che il coso spara con l'arma. Un flash luminoso e caldo avvolge la cassa e colpisce Khoury: un fucile termico!

Entriamo tutti nello scontro a fuoco: tutti in copertura, bersagliamo il nemico, che, però, non sembra accusare minimamente i colpi, anzi, in tutta risposta alza il gigantesco fucile con una sola mano e lascia partire altre scariche.

Il quasti TPK della sessione.
Fonte qui
La cosa diventa frenetica: Khoury cerca di curarsi dalle ferite, mentre Tariq copre Khalid che prende alle spalle il coso e lascia andare una raffica del suo fucile. Il nemico sembra stavolta accusare il colpo, ma si gira e arrostisce il capitano, che sviene per il dolore e comincia a morire dissanguato!

Un ulteriore turno di fuoco danneggia ancora l'essere, ma sembra inarrestabile: un colpo a Tariq dimezza la sua aspettativa di vita mentre Yarah continua a danneggiarlo. Khoury, nel frattempo, si getta sul capitano per tentare di salvarlo. Per evitare che il coso si giri e finisca due compagni in una volta sola, Tariq estrae la sua spada mercurium e assalta l'essere, ma il Dio dei Dadi è contro di lui: un solo successo su trenta dadi. deh.
Nonostante tutto riesce a ferirlo e attira l'attenzione del coso che si rivela non tanto un umano con una grossa armatura, ma una specie di robot assassino, il quale, con un sibilo e rumore di idraulica, stende con un manrovescio Tariq.
Per fortuna il capitano si riprende e, con un tiro magistrale del suo fucile, spenge il robot, e, con un respiro di sollievo, terminiamo la sessione.


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